L'ASSOCIAZIONE
 
il Sidicino
 
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Indice Martino Amendola
 
 

Il fiore dell'addio

 

“In qualche luogo fiorisce il fiore dell'addio, che sparge / perenne verso di noi polline che respiriamo ;/ ancor nel più venturo vento aspiriamo addio” (Rilke).
Respiriamo continuamente polline del fiore dell'addio, per la caducità della nostra umana condizione. Eppure, sebbene consapevoli dell'ineluttabile fine di ogni esistenza, la morte di una persona cara procura sempre un grande dolore. Tanto più se arriva improvvisa, senza alcuna avvisaglia, recidendo una vita nel pieno del vigore fisico e intellettivo. La scomparsa di Guido ci ha colti assolutamente impreparati, lasciandoci impietriti e sconvolti. Con Guido abbiamo perduto, oltre all'amico, il tenace e passionale artefice della nascita della nostra associazione “Erchemperto”, e del “Sidicino”. Iniziative, queste, fortemente volute e sviluppate come laboratorio culturale, luogo d'incontro e di libero e fecondo confronto di esperienze e di idee dove, partendo dallo studio e dalla valorizzazione della memoria storica, si potesse interpretare adeguatamente il presente, prefigurando orizzonti futuri per una crescita culturale e sociale del nostro territorio. A lui, alla sua incessante attività di ricerca e di studio delle nostre radici storiche, al suo grande amore per la nostra città, un tempo ricca e florida, oggi sempre più in declino e vilipesa, si devono alcuni dei momenti e delle manifestazioni più alte e significative che hanno interessato Teano e il territorio sidicino in questi ultimi anni. Convegni come quelli su Erchemperto e su Stefano delle Chiaie, con la partecipazione di eminenti studiosi e la proposizione di nuovi studi e ricerche, hanno lasciato impronta forte e duratura, facendo riemergere dalle più oscure tenebre questioni, situazioni e personaggi, che hanno contribuito alla creazione e alla stratificazione di un substrato storico culturale che ha improntato di sé le proprie generazioni e quelle successive. Tante iniziative erano state già programmate, e si stava operando per la loro realizzazione, altri lavori erano stati ultimati ed erano pronti per la stampa. Avremmo dovuto vederci, come ormai consuetudine da oltre 5 anni, per la preparazione del nuovo numero del Sidicino, proprio nei giorni in cui di lui non si è avuto più notizia. Poi, la tragica scoperta della sera del 23 agosto. Il ricordo di quelle serate passate nella tipografia di Enzo Fiore, delle vivaci discussioni e del confronto, senza pregiudizi o prevaricazioni, tra due visioni e due mondi che a prima vista sembravano inconciliabili tra loro: Guido fervente cattolico e “neo borbonico”, io laico e comunista di formazione gramsciana, resterà sempre vivo. Così come indelebile resterà la memoria dell'attenzione, della cura, della minuziosa predisposizione della grafica, dei caratteri, della scelta degli articoli, e dei paterni e professionali consigli per la stampa che, con generosità, elargiva a Enzo, da tipografo in pectore, quale egli si riteneva, per la passione che da sempre nutriva per l'arte tipografica. Carattere schivo e mite, ad onta di certi atteggiamenti e posizioni che per celia e per difesa assumeva, lasciando confusi gli interlocutori superficiali, era di un'umiltà e di una semplicità unica. Con Guido Teano perde uno studioso, un uomo di grande cultura, la sua memoria storica, un punto di riferimento in un territorio che si impoverisce sempre più. Un territorio dove prevale la cultura dell'apparenza e dell'effimero, dove la memoria, lo studio, l'elaborazione e la produzione di idee e di cultura appare un esercizio vano, superfluo, dove il confronto viene vissuto con fastidio e disappunto. Noi tutti del Sidicino dobbiamo manifestare il senso di gratitudine e di debito che abbiamo nei suoi confronti, perché con l'esperienza di questi anni si è dimostrato che la molteplicità di idee: politiche, filosofiche o religiose, se supportate dalla volontà di costruire e non di distruggere, di unire e non dividere, porta a risultati positivi e fruttuosi che arricchiscono l'intera comunità.

Martino Amendola
(da Il Sidicino - Anno VI 2009 - n. 09 Settembre)